AMBIENTE FISICO

Il territorio del comune di Battipaglia fa parte della piana del Sele che si estende a sud-sud-est di Salerno, che ha subito attraverso i secoli numerose vicende.
Movimenti bradisismici di abbassamento, iniziati qualche secolo prima dell'Era volgare, rendevano già ai tempi di Augusto malsano ed inabitabile tale territorio, che aveva permesso lo sviluppo della civiltà di Paestum.
I movimenti continuarono durante l'Impero ed il Medioevo, in modo che alla fine di questo, il livello del mare riuscì ad arrivare qualche metro al di sopra del livello attuale.
La " piana " doveva allora emergere pochissimo dal livello marino ed in queste condizioni i corsi d'acqua discendenti dal circostante Appennino e le acque freatiche del sottosuolo invasero a poco a poco la piattaforma travertinosa di Paestum, coprendola di sedimenti fluvio-palustri, localmente cementati da depositi di tufo calcareo.
In conseguenza di questo abbassamento medioevale, la " piana " venne occupata da acquitrini, che determinarono lo sviluppo di una vegetazione palustre e della malaria. Ma durante il Cinquecento le acque dilaganti e stagnanti furono costrette a cercare nuovi alvei per scendere più rapidamente al mare, depositando lungo la spiaggia grandi quantità di sabbia, ondulate poi in dune dal vento.
Il suolo cominciò a prosciugarsi e, in seguito ad opere di bonifica, potè essere occupato da colture, che però, sia pure lontanamente, sono minacciate da un nuovo movimento di abbassamento iniziatosi da circa un secolo lungo il litorale tirreno.
I sedimenti alluvionali costituenti la piana del Sele provengono dalla disgregazione delle rocce calcaree e argillose, che formano i rilievi entro cui è scavato il bacino del fiume Sele.
Nel territorio di Battipaglia, inserito nella cosiddetta " piana di Paestum " scompaiono le colture intensive, le viti, gli aranceti, gli orti. Mentre la piana di Salerno si presenta interamente coltivata, la piana al di là del Sele offre un aspetto diverso. Scompaiono le colture intensive, le viti, gli aranceti, gli orti, giacchè il terreno umido anche dopo la bonifica non consente ancora certe colture. Tuttavia lungo il tratto tra il Sele e Paestum le caratteristiche favorevoli del clima, che non presenta accentuate escursioni termiche, neppure nelle zone elevate, beneficiate in tutte le stagioni dell'azione mitigatrice del mare, fanno sì che le piante vegetino con rigoglio ed esuberanza.
Nelle zone non coltivate prospera poi la macchia mediterranea con vari generi di arbusti ed erbe aromatiche.

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