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Benvenuti nel sito dell`I.T.C. F.Besta

L' ISTITUTO: presentazione e finalità

       L’istituto “FABIO BESTA” oggi è composto da 25 classi, con 581 studenti  

        Nei suoi 50 anni di vita ha fatto fronte alla grande espansione della scolarità.

Negli ultimi anni  il calo demografico ha permesso di ampliare la dotazione di aule speciali e di fornire servizi migliori e diversificati, come il LABORATORIO TECNOLOGICO e LINGUISTICO

L'Istituto “BESTA” è dotato di strutture più che sufficienti alle necessità didattiche; è facilmente verificabile che tali strutture non sono lì in bella mostra ma vengono quotidianamente utilizzate per lo svolgimento di attività curricolari ed extracurricolari in notevole misura, al punto che ormai nella cultura diffusa e consolidata dell'Istituto non è concepita una didattica priva di strumenti audiovisivi o informatici.

Gli studenti e le studentesse sono seguiti passo passo nella loro evoluzione dalla preadolescenza alla adolescenza piena. Gli interventi dell'Istituto sono finalizzati a qualificare la didattica ordinaria attraverso l'elaborazione teorica dei Dipartimenti disciplinari e la sperimentazione pratica dei consigli di Classe.

Intendiamo indirizzare il nostro impegno lungo due direttrici di fondo:

v     il recupero della dispersione scolastica,

v     la valorizzazione delle "eccellenze".

Numerosi sono stati gli interventi nel primo ambito:

v     il progetto "accoglienza",

v     le attività di sportello sulle abilità linguistiche, logico matematiche, informatiche,  ecc.

L'area delle eccellenze sarà incentivata e valorizzata mediante l'assegnazione di borse di studio e attraverso la partecipazione ad attività di stage presso aziende ed enti locali che arricchiscono il bagaglio formativo degli studenti di capacità ed abilità che vanno oltre l’esperienza scolastica.

Gli scenari degli anni futuri prefigurano cambiamenti notevoli negli attuali assetti economici; come la ricerca della qualità del prodotto offerto, l'innovazione, la ricerca di nuovi vantaggi competitivi.

Le parole magiche per offrire speranze di lavoro ai giovani sembrano essere, pertanto: capacità, competenze e “imparare a imparare”.

In questo quadro presso l'Istituto è stato da anni avviato un potenziamento della ricerca educativa e della innovazione scolastica soprattutto negli indirizzi tecnici finalizzati a nuove competenze nel settore terziario avanzato, quale il corso per ragioniere programmatore e l’indirizzo giuridico economico aziendale ( IGEA).

v     L’Istituto intende convenzionarsi con l’ente certificatore Trinità College London, quale centro esami per il rilascio di certificati sulla competenza della lingua inglese.

v     L’Istituto è Test Center per il rilascio dell’ECDL (European Computer Driving Licence), la patente europea per l’uso del computer.

v     L’Istituto rilascia la certificazione di praticantato necessaria per l’iscrizione all’albo dei giornalisti-pubblicisti.

v     L’Istituto ha rapporti di collaborazione con l’Università di Salerno.

L’Istituto aderisce al “Progetto Qualità”.

AMBIENTE FISICO

Il territorio del comune di Battipaglia fa parte della piana del Sele che si estende a sud-sud-est di Salerno, che ha subito attraverso i secoli numerose vicende.
Movimenti bradisismici di abbassamento, iniziati qualche secolo prima dell'Era volgare, rendevano già ai tempi di Augusto malsano ed inabitabile tale territorio, che aveva permesso lo sviluppo della civiltà di Paestum.
I movimenti continuarono durante l'Impero ed il Medioevo, in modo che alla fine di questo, il livello del mare riuscì ad arrivare qualche metro al di sopra del livello attuale.
La " piana " doveva allora emergere pochissimo dal livello marino ed in queste condizioni i corsi d'acqua discendenti dal circostante Appennino e le acque freatiche del sottosuolo invasero a poco a poco la piattaforma travertinosa di Paestum, coprendola di sedimenti fluvio-palustri, localmente cementati da depositi di tufo calcareo.
In conseguenza di questo abbassamento medioevale, la " piana " venne occupata da acquitrini, che determinarono lo sviluppo di una vegetazione palustre e della malaria. Ma durante il Cinquecento le acque dilaganti e stagnanti furono costrette a cercare nuovi alvei per scendere più rapidamente al mare, depositando lungo la spiaggia grandi quantità di sabbia, ondulate poi in dune dal vento.
Il suolo cominciò a prosciugarsi e, in seguito ad opere di bonifica, potè essere occupato da colture, che però, sia pure lontanamente, sono minacciate da un nuovo movimento di abbassamento iniziatosi da circa un secolo lungo il litorale tirreno.
I sedimenti alluvionali costituenti la piana del Sele provengono dalla disgregazione delle rocce calcaree e argillose, che formano i rilievi entro cui è scavato il bacino del fiume Sele.
Nel territorio di Battipaglia, inserito nella cosiddetta " piana di Paestum " scompaiono le colture intensive, le viti, gli aranceti, gli orti. Mentre la piana di Salerno si presenta interamente coltivata, la piana al di là del Sele offre un aspetto diverso. Scompaiono le colture intensive, le viti, gli aranceti, gli orti, giacchè il terreno umido anche dopo la bonifica non consente ancora certe colture. Tuttavia lungo il tratto tra il Sele e Paestum le caratteristiche favorevoli del clima, che non presenta accentuate escursioni termiche, neppure nelle zone elevate, beneficiate in tutte le stagioni dell'azione mitigatrice del mare, fanno sì che le piante vegetino

 con rigoglio ed esuberanza.
Nelle zone non coltivate prospera poi la macchia mediterranea con vari generi di arbusti ed erbe aromatiche.

 

STORIA, ORIGINI E CARATTERISTICHE ABITATIVE

 

Battipaglia è sorta come colonia agricola nel 1858, per dare alloggio a 120 famiglie profughe del terremoto che distrusse interi centri abitati in Basilicata e nel Salernitano; a tale nucleo si aggiunsero, in seguito, contadini, agricoltori e artigiani dell'entroterra Salernitano attratti dalle possibilità di lavoro largamente offerte dalle imprese operanti nei lavori di bonifica. Frazione del comune di Eboli a partire dal 1863, Battipaglia divenne nuovo Comune con il R.D. del 28/3/1929 n°623.
Al censimento del 1921 risultavano 4164 residenti in una superficie complessiva di Km 55,24, scorporata in larga parte dal comune di Eboli ( lato nord, nord-ovest, corrispondente alla sinistra del fiume Tusciano ) e, in misura minore, da Montecorvino Rovella. A fare le spese territoriali di tale operazione fu, dunque, soprattutto Eboli, che all'epoca contava un'estensione comunale di circa 200 Km.
Il paesaggio agrario era costituito da una parte collinosa, coltivata a viti e uliveti,; a monte della ferrovia e dei tracciati delle Statali 18 e 19 ter, e da una vasta pianura a pascolo ( soprattutto di bufalo,grano,,granturco)
La società anonima delle bonifiche fondata da Mattia Farina, deputato, presidente della deputazione provinciale del Regno, riprese le opere di trasformazione agraria nella Piana, costruì una grande diga sul fiume Sele per alimentare i canali di irrigazione; in tal modo si recuperarono alla coltura vastearee,paludose,e,malariche.
Tutto ciò si tradusse in una forte spinta di urbanizzazione e nell'afflusso continuo di una nuova forza lavoro.
Nel 1931 contava già 8000 abitanti, con uno sviluppo agricolo accompagnato dall'installazione di una serie di piccole industrie per la trasformazione dei prodotti alimentari.
Inoltre esistevano già una succursale della Banca Agricola del Mezzogiorno e una Cassa Agraria di Prestiti, quest'ultima fondate nel 1914 come società cooperativa con 42 soci e un capitale iniziale 150 lire.
Nel 1929 i soci, tutti gli agricoltori erano già 490. Nel 1937 si trasformò in Cassa Rurale ed Artigiana.
Nodo stradale e ferroviario di rilevante importanza strategica, Battipaglia fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti del 1943 anche se fu prontamente ricostruita grazie alle immense risorse del territorio ed alla tenacia dei suoi abitanti.
Battipaglia e la Piana del Sele rappresentano uno dei settori trainanti dell'economia del Salernitano.
A buon diritto, perciò, la " città-nuova "può considerarsi una delle poche zone forti del Mezzogiorno in grado di tenere il passo in mezzo alle grandi trasformazioni dell'età post-industriale, grazie all'alto livello di specializzazione raggiunto dalla sua agricoltura ed ai nuovi insediamenti industriali prevalentemente rivolti a produzioni ad alta tecnologia: dai cavi elettrici alle fibre ottiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PARTE SECONDA

 

Indirizzo di studi

 

    Questo Istituto opera su un territorio complesso, ricco di risorse e di potenzialità umane, economiche e culturali in genere, ma alla ricerca ancora di una identità ben delineata, che lo caratterizzi chiaramente e lo indirizzi, rivelandogli volto e vocazione, sulle linee di uno sviluppo efficace.

Il comune di Battipaglia, da molto tempo luogo di immigrazione, ha dovuto e deve affrontare una serie di problemi collegati all’esplosione demografica ed alla conseguente carenza di strutture di base e centri di aggregazione.

Le prime risposte alle esigenze di circoli ricreativi sono state date da gruppi di volontariato spesso, anche se non solo, uniti ad associazioni od enti religiosi; contemporaneamente, tuttavia, si sono registrati aumenti preoccupanti di situazioni “a rischio”.

 

   Le linee-guida, sulle quali si muove l’Istituto, si possono riassumere in tre termini fondamentali:

 

1)      EDUCAZIONE: intesa nel senso etimologico del termine, come ricerca e scoperta delle potenzialità degli alunni e valorizzazione delle stesse in una formazione globale umana e culturale la più ampia possibile.

2)      COMPETENZE: possesso e conoscenza qualitativa dei contenuti delle discipline, per entrare nel mondo “reale”, nella società con disponibilità di mezzi culturali e capacità teorico-pratiche.

3)      VALORIZZAZIONE: sul campo ed in itinere di tutte le potenzialità individuali o di classe per la produzione di elaborati, per la ricerca, per l’approfondimento, per il collegamento costante col mondo esterno, per lo studio e la intuizione dei segni dei tempi, onde evitare di scoprirsi “arretrati” e per tutto quanto contribuisce, in vario modo e grado, a costruire o a “rifare” l’uomo e, con lui, la società.

 

Competenze

 

Il Diplomato dell’Istituto Tecnico Commerciale e Programmatore ha competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi e processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo-finanziari e dell’economia sociale. Integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa inserita nel contesto internazionale.

Attraverso il percorso generale, è in grado di:

- rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche contabili ed extracontabili in linea con i principi nazionali ed internazionali;

- redigere e interpretare i documenti amministrativi e finanziari aziendali;

- gestire adempimenti di natura fiscale;

- collaborare alle trattative contrattuali riferite alle diverse aree funzionali dell’azienda;

- svolgere attività di marketing;

- collaborare all’organizzazione, alla gestione e al controllo dei processi aziendali;

- utilizzare tecnologie e software applicativi per la gestione integrata di amministrazione, finanza e marketing.